Oct 8

15° compleanno del csoa La Strada

Con la actuación de BARACCA SOUND, Assalti Frontali y 7 artistas más en CS La strada

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Fecha

jueves 8 de octubre de 2009sábado 10 de octubre de 2009

Ubicación

CS La strada
via Passino, 24, Roma, 00154, Italy

Tel.: 06/51607784

Web:

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Descripción

8 OTTOBRE 1994 - 8 OTTOBRE 2009
Il csoa La Strada festeggia i 15 anni di occupazione

15 anni di lotte, sogni ,resistenze

8 OTTOBRE a P.zza Sauli
- ore 16:00 CICLOFFICINA in piazza, spazio bimbi e pagliacci
- ore 18:30 DIBATTITO: Garbatella, storie di una vita, la resistenza, anni '70,i centri sociali
INVITATI: Gianni Rivolta, Claudio D'Aguanno, i compagni di Piero
- ore 19:00: Degustazione "A spasso per l'Italia del vino"
- ore 20:00 Ricca CENA SOCIALE accompagnata da Stornelli Romani
- ore 21:30 "RAVE TEATRALE" a cura del collettivo Voci Nel Deserto

9 OTTOBRE a La Strada
- ore 17:30 INCONTRO sull'Internazionalismo con presentazione del gemellaggio con il gaztextea LAKOMI di Bilbao e proiezione zapatista a sorpresa, a seguire APERITIVO POPOLARE
- ore 21:00 SPETTACOLO TETRALE “Notte Da Pinguini” dell'autore Andrea Monti
- ore 23:00 DANCEHALL REGGAE con Baracca Sound, Daje Pure Te,
Downtown Rockers, Soul Roots, Ma De Ke sound

10 OTTOBRE tra piazza Sauli e La Strada
- ore 15:00 2° ED. della "MARATONA DELLA RESISTENZA” con partenza da p.zza Sauli
- ore 18:00 PROIEZIONI VIDEO sullo Sport Popolare a seguire APERITIVO POPOLARE
- ore 21:00 La Scuola Popolare Piero Bruno vi invita alla presentazione del nuovo video degli Assalti Frontali "Rap Di Enea"
- ore 21:30 IN CONCERTO Assalti Frontali, Romanderground, Robbaforte, Soul Blak

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San Miguel ciptic.
E' una notte d' estate di 6 anni fa, dondolando sull'amaca ascoltiamo una cassetta che ci ha dato Mario, membro de las autoridades del Municipio Autonomo Zapatista Vicente Guerrero (con cui il municipio Rm11 si è poi gemellato) ..caminante no hay camino, se hace camino al andar canta la voce di Serrat, sui versi della poesia di Machado..
non c'è strada, la strada si fa camminando..

Nel 94 siamo un gruppo di studenti medi e universitari, un gruppo di giovani del quartiere e del municipio; ci prendiamo uno spazio, ci mettiamo un bello striscione che dice “Aree dismesse a chi le occupa, reddito sociale a chi le ristruttura”(che anticipa il senso di quella che nel 95 sarebbe diventata la delibera 26), un manifesto annuncia la novità “Finalmente aperto”.
Giorni frenetici di volantini e tazebao, di lavori e grandi pulizie, la prima assemblea di gestione lunedì alle 21 è strapiena di gente, curiosi, simpatizzanti, amici, parenti, compagni.
I compagni , quelli che solo un mese prima hanno affrontato in piazza l'esercito di Formentini che aveva sgomberato il Leoncavallo a Milano, quelli che nello stesso anno sono corsi in Chiapas per incontrare e raccontare l'insurrezione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, i compagni che dentro Roma, in Italia e nel mondo si riconoscono come fratelli e sorelle nella lotta.
La lotta in primo luogo è nel territorio, La Strada vuole rispondere a bisogni e a desideri, vuole essere alternativa e opportunità per tutti gli abitanti della garbatella, cioè non proprio per tutti, per tutti quelli che sono antifascisti, antirazzisti e antisessisti.
Conosciamo i compagni partigiani,e quelli protagonisti degli anni 70, ascoltiamo le storie, pratichiamo memoria e scavalchiamo distanze generazionali.
C'è già il primo governo biscione e c'è l'ansia e la fretta di ricacciarlo indietro da dove è venuto.
Dal lavoro territoriale alla città quindi, e qualche tempo dopo, insieme al corto circuito, la scommessa corsara di sperimentarci nei luoghi riconosciuti della politica cittadina.
In molti ci criticano, altri dubitano delle nostre capacità di resistenza al logorio del potere.
Ma tanti altri ci sostengono, sostengono il sogno della voce dei senza voce, della visibilità degli invisibili. Vinciamo al comune e nei municipi ma soprattutto vinciamo perché siamo incorruttibili, perché non cambiano le nostre pratiche come non cambiano i nostri sogni.
Territorio allora, città quindi e poi il mondo.
La lotta dei fratelli e delle sorelle zapatiste ci insegna da subito un nuovo modo di guardare all'internazionalismo che supera la solidarietà per diventare crescita comune e speranza di lotta globale. Le carovane, i gemellaggi, i progetti che nascono da questa esperienza sono scambi preziosi per la formazione umana e politica di ciascuno di noi.
E se la guerra è globale anche la rivolta lo è, e così negli anni incontriamo la dignità dei kurdi e la tenacia dei palestinesi, l'orgoglio del popolo irlandese, e l'indipendenza di quello basco, riconosciamo l'umiltà nei fratelli e nelle sorelle mapuche, e lo stesso spirito ribelle in molti altri popoli ancora.
15 anni sono tantissimi giorni e ore e minuti di militanza, sono immagini e parole.
E soprattutto sono azioni
Le rivendicazioni per i diritti di cittadinanza universali con le tute bianche, i vertici dei grandi potenti del mondo e i grandi controvertici dei nullatenenti al mondo, gli assalti ai lager per i migranti, gli assedi alle ambasciate insanguinate, le campagne antiproibizioniste, le manifestazioni contro la guerra e quelle per la difesa dei beni comuni, i servizi a prezzi popolari, la lotta per la casa e per il diritto all'abitare, la cultura e la memoria, le occupazioni temporanee e quelle durature, le perquisizioni, gli arresti, la liberazione e la libertà.
Ma 15 anni sono anche dolore, rabbia, odio, paura e coraggio.
Quando le forze dell'ordine sparano in piazza, calpestano i corpi, torturano e umiliano, quando i fascisti escono dalle fogne o dai palazzi del potere e coltello alla mano feriscono e ammazzano chi considerano diverso da loro, quando il lavoro nero e precario strappa via la vita di chi resiste, non può esserci tregua né perdono.
Non può esserci pace, perché non c'è giustizia.
Tutto quello che facciamo proviamo a raccontarlo, perché la comunicazione favorisce il consenso.
Scriviamo su questo giornale e su uno cittadino che si chiama Dinamo, siamo nell'etere con Radio Action, stampiamo manifesti e facciamo ancora i ta ze bao, abbiamo riempito le strade di questo quartiere di murales e ogni tanto-dobbiamo ammetterlo- facciamo anche qualche scritta sui muri..ma fatta bene!
Sappiamo che nel nostro piccolo possiamo ancora e di molto migliorare; nell'ultimo anno progetti ambiziosi come quello della scuola popolare Piero Bruno hanno preso vita e ne siamo orgogliosi, ma molte altre idee nascono ogni giorno dalla pratica dell'autogestione e La strada diventa sempre più grande.

Il collettivo che oggi gestisce La Strada è quasi del tutto rinnovato rispetto a quello che occupò l'8 ottobre del 1994, ma entrando si respira la stessa voglia di liberazione.
Siamo parte di una comunità più grande fatta di centri sociali, occupazioni abitative e palestre popolari, questa comunità si chiama Action diritti in movimento, ed è composta da centinaia di uomini, donne e bambini di ogni tipo che hanno in comune la convinzione che un mondo migliore è possibile e ribellarsi per costruirlo è necessario.
Anni fa Action fu indagata per associazione a delinquere e naturalmente assolta; mentre scrivo 5 attivisti di un altro movimento di lotta per la casa, dell' occupazione 8 marzo di magliana, sono stati arrestati con accuse simili, con una campagna falsa e diffamatoria ad opera di diversi quotidiani romani. Sappiamo bene che la repressione è l'arma cieca del potere e dei suoi servi, ma questo non ci ha fermato in passato e non ci fermerà in futuro. Andiamo avanti lo stesso perché non possiamo fare neanche un passo indietro, fino alla vittoria!

Daje compà, buona strada..
Carlo, Antonio e Renato sono qui.

Cartel (9)

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