Born to Be Abramo

La prima traccia dell'album, Born to be Abramo, è un pezzo che riprende in un improbabile medley parte dei testi e della musica di alcuni brani decisamente diversi tra loro, ovvero, in ordine di comparsa:

* Resta cu'mme di Dino Verde e Domenico Modugno;
* Resta con noi Signore la sera di Domenico Machetta;
* Born to be alive di Patrick Hernandez (1979);
* Esci dalla tua terra di Gigi Cocquio;
* You make me feel (mighty real) di Sylvester;

Il primo brano della lista è un classico della canzone napoletana di Domenico Modugno che aveva conosciuto anche una versione "disco" dalla voce di Marcella Bella nel 1976; il terzo ed il quinto sono due classici della disco music anni '70 mentre il secondo ed il quarto sono due celebri canti liturgici, il secondo dei quali ha come tema l'esodo del capostipite del popolo ebraico.

Il brano è idealmente diviso in due parti: nella prima, su una base originale intitolata E E Elio, introdotta da un assolo di tastiera che richiama inequivocabilmente il brano Triangolo di Renato Zero, vengono incrociati i testi dei primi due brani della lista creando un effetto nonsense; la seconda invece è quasi una cover di Born to be Alive dove il testo originale delle strofe è sostituito con quello del pezzo di Cocquio preso praticamente in versione integrale; il ritornello è simile a quello della versione del cantante francese, con il termine alive sostituito dal termine Abramo. Il finale della canzone riprende la melodia del pezzo di Sylvester.

La canzone inizia, termina ed è inframezzata da un discorso suddiviso in tre parti recitato dal tastierista Rocco Tanica, nella parte di un lamentoso sacerdote. La prima è riportata nella citazione in alto nella pagina. Questa è la successiva:
"Tra l'altro è inutile che facciamo le prove del coro al mercoledì se poi la domenica a suonare siamo i soliti tre, scusate la parola, mammalucchi"
e conclude come segue:
"E anche un'ultima cosa. Le signorine, di 13-14 anni, che vengono qui in oratorio, pittate come delle sciantose, sappiano che questo non è nè il modo nè il luogo per dedicarsi a certe attività. Che siano qui per crescere, per fare comunità, per diventare l'uno prossimo dell'altro. Noi sappiamo che i giovani sono vulnerabili…

Il ritiro dal mercato del singolo avvenne su richiesta dei Testimoni di Geova, irritati dalla copertina dell'incisione e dal suo titolo, una parodia di Svegliatevi!, la rivista della congregazione. A complicare ulteriormente le cose fu la diatriba con i coautori olandesi del brano di Hernandez, ai quali non fu chiesta l'autorizzazione all'uso del pezzo, che viene ripreso anche nel titolo del singolo.

Il brano, che avrebbe dovuto essere pubblicato nell'album The Los Sri Lanka Parakramabahu Brothers verrà provocatoriamente sostituito con una sorta di "versione house" dello stesso, dal testo demenziale recitato con un appello ad evitare l'eccesso di alcool e di sostanze stupefacenti per evitare incidenti stradali il sabato sera, che pur conservando il titolo originale riporta come sottotitolo Saturday night strage. Presenti in questa versione la base del pezzo originale E E Elio e alcune frasi riprese da Cara ti amo del precedente album. Anche la copertina di questo maxi single riprende disegni tratti da riviste dei Testimoni di Geova.

Il brano incriminato uscirà poi soltanto nel 1997 all'interno della raccolta Del meglio del nostro meglio vol. 1; il pezzo per l'occasione venne risuonato e ricantato con la partecipazione straordinaria dello stesso Patrick Hernandez, mentre gli intermezzi recitati da Rocco Tanica furono eliminati. Della nuova versione fu realizzato anche un video ed un singolo promozionale, con la copertina modificata rispetto all'originale. La nuova versione presentò un testo leggermente modificato alla fine per motivi temporali: il verso Non sono mica Bhagwan, che è appena morto venne sostituito da Non sono mica Bhagwan, o Sai Baba. Il Bhagwan in questione era un santone indiano scomparso nel 1988.