Biografia

  • Data di nascita

    16 Gennaio 1922

  • Luogo di nascita

    Torino, Torino, Piemonte, Italia

  • Data di morte

    29 Aprile 2008 (età: 86)

Ernesto Pietro Bonino (Torino, 16 gennaio 1922 – Milano, 29 aprile 2008) è stato un cantante italiano.

Iniziò la sua carriera nei locali della sua cittá natale verso la fine degli anni trenta. In quel periodo, Torino era un ambiente molto vivace dal punto di vista musicale: anche Fred Buscaglione muoveva i primi passi esibendosi nei night.

Ernesto Bonino ottenne un’audizione all’E.I.A.R. grazie al maestro Carlo Prato, che aveva giá lanciato il Trio Lescano. Il suo debutto radiofonico avvenne il 5 gennaio 1941 con la canzone «Tango argentino». Fu subito un successo, a cui ne seguirono molti altri: «La Paloma», «Se fossi milionario», «La famiglia canterina» (cantata assieme al Trio Lescano), «A zonzo», «Musica Maestro», «Il giovanotto matto», «Ti comprerò l'armonica», «Conosci mia cugina». Negli anni quaranta Ernesto Bonino, soprannominato “Mister Swing”, rivaleggiava in popolaritá solo con Natalino Otto e Alberto Rabagliati.

Nel 1947 Ernesto Bonino partí per una lunga tournée in America Latina: Perù, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Messico, Cuba. In coppia con Tina de Mola conquistò L'Avana con la canzone «Chinito chinita».

Nel 1952 si trasferí negli Stati Uniti, dove realizzò il suo sogno di cantare i classici del nei migliori club di New York, Chicago e Miami. Rientrò temporaneamente in Italia solo nel 1955, per partecipare alla commedia musicale di Garinei e Giovannini La Granduchessa e i camerieri. Finita la stagione teatrale, tornò a lavorare negli USA fino al 1958.

Ernesto Bonino partecipò un’unica volta al Festival di Sanremo, nel 1962, piazzandosi al terzo posto con la canzone «Gondolì, Gondolà» scritta dalla coppia Renato Carosone - Nisa. Dopo il Festival, Carosone lo ingaggiò per il suo spettacolo, che portò in giro per l’Europa.

La popolaritá di Ernesto Bonino si spense però dopo quella fortunata tournée. Nel 1986 perse la voce in seguito ad una operazione. Nel dicembre 2000 lo Stato italiano gli assegnò un assegno vitalizio in base alla Legge Bacchelli. Dal 23 aprile 2003 è ospite della casa di riposo per artisti Giuseppe Verdi di Milano.

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