Biografia

  • Data di nascita

    23 Agosto 1946

  • Luogo di nascita

    Wembley, Brent, London, England, Regno Unito

  • Data di morte

    7 Settembre 1978 (età: 32)

Keith John Moon (Londra, 23 agosto 1946 – Londra, 7 settembre 1978) è stato un batterista britannico, componente degli Who, da molti ritenuto come uno dei più importanti batteristi della storia del rock.

Iniziò a suonare la batteria in tenera età. Come la maggior parte dei suoi contemporanei, Keith era autodidatta e non sapeva né leggere e né scrivere la musica, imparò a suonare ascoltando i dischi dei giganti della batteria Jazz come Gene Krupa e Buddy Rich. Entrò nei Who agli inizi degli anni '60, sostituendo l'uscente Doug Sandom. Gli Who rimangono famosi per le loro devastanti performance dal vivo, dato che erano soliti distruggere i loro strumenti nel finale dei loro concerti e Keith rappresentò il lato giocoso, goliardico e autodistruttivo meglio di qualunque altro membro del gruppo.

Si dice che una volta Moon si fece venire un'idea tanto spettacolare quanto folle: riempì un tamburo di polvere da sparo che doveva esplodere sul finire dell'ultimo brano in scaletta (My Generation). Esso scoppiò accidentalmente prima del concerto, stordendo Pete Townshend, mentre Keith rimase ferito ad una gamba a causa di un pezzo sgretolato di un piatto.

Nel 1970, Moon uccise involontariamente il suo autista ed assistente personale, Neil Boland, investendolo maldestramente con la sua lussuosa Bentley, nel tentativo di portarsi fuori da una cerchia di teppisti infuriati e minacciosi. Fu un duro colpo per l'animo di Keith che, assieme alla dipendenza di alcol, droga e delle numerose turbe psichiche, lo porterà nel baratro della depressione e, infine, della morte. L'abuso di stupefacenti e alcol lo stavano logorando sempre di più, tanto che, durante le prove con gli altri del gruppo, non riusciva più a suonare come agli esordi. Come solista pubblicò un unico, sfortunato, album Two Sides of the Moon, dove rivestì il ruolo di cantante, facendo suonare la batteria a Ringo Starr e Jim Keltner.

Un giorno, dopo aver trascorso la serata con Paul McCartney e la sua consorte Linda, fa ritorno a casa con la sua fidanzata, Annette Walter-Lax. Keith sta seguendo una terapia di medicinali contro la sua dipendenza dall'alcol. Ingerisce in quantità eccessiva delle pastiglie di Chlormethiazole, assumendone una manciata in seguito ad un pasto notturno a base di carne e brandy. Questa dose mortale lo coglie nel sonno il 7 settembre del 1978, all’età di 32 anni. La sua morte lascia sconvolti gran parte dei musicisti rock dell'epoca e la sua immagine cattiva ma allo stesso tempo carismatica entrerà nella storia della musica.

LO STILE:

Come già accennato, Moon è da tanti definito un importante innovatore della batteria rock, complice è il suo stile rozzo e letteralmente feroce, formando le basi della musica Hard Rock e, successivamente, dell'Heavy Metal. È stato anche uno dei primi batteristi ad usare la doppia cassa (anche se in modo essenziale e non ai livelli tecnici sviluppati al giorno d'oggi) e il suo set non presentava l'hi-hat (tranne quando suonava in studio), dato che usava maggiormente i piatti crash, per dare più incisività al suo drumming.

Non aveva una tecnica eccelsa, ma la sua istintività e la sua creatività hanno reso il suo stile unico ed inimitabile. Eseguiva fills fuori dal comune e, spesso, non suonava un groove lineare (caratteristica tipica del progressive rock). Le sue performance dal vivo sono definite, oltre che distruttive, molto spettacolari. Ogni cosa eseguita da Moon non è tanto per stupire a livello di tecnica strumentale ma è rivolta al fine di divertire ed intrattenere, catturando l’attenzione su di sé e, come un abile alchimista, trasforma la sua incontenibile energia in musica. Il suo volto è una smorfia continua: linguacce, occhi sbarrati, espressioni da pazzo scatenato.

Altre sue scene memorabili sono quando suona in piedi, gira le bacchette con le dita e le lancia in aria (cose di frequente uso tra i batteristi moderni), oppure si piega all’indietro sul seggiolino fino a novanta gradi, ancorandosi con le gambe alle casse. Il suo stile ha affascinato numerosissimi batteristi di ogni genere, tra i più conosciuti si possono menzionare Neil Peart, Ian Paice, John Bonham, Mike Portnoy, Jeff Porcaro, Bill Ward, Simon Phillips, Randy Castillo, Bill Bruford, Cozy Powell.

(Fonte testo da Wikipedia - L'enciclopedia libera.)

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