Biografia
Martina Topley-Bird è conosciuta dagli amanti del maestro del trip-hop, Tricky con il quale ha collaborato parecchie volte e dal quale ha avuto anche un figlio!
"La Dietrich nera della musica soul" (Vibe).
Martina Topley-Bird è un'artista particolare. Che era particolare anche quando non era artista. Saranno le origini esotiche – la mamma è anglo-salvadoregna-indiana Seminole-afroamericana - sarà che a scuola i coetanei crescono tutti sani borghesi mentre lei fa la punk con i capelli blu e sarà anche che, una volta famosa, non si è mai prestata alle telecamere e alle interviste. Martina è una di quelle artiste che vive lontana dai riflettori il suo percorso musicale.
Martina Topley-Bird nasce a Londra nel 1975, dopo sei anni si trasferisce con la numerosa famiglia allargata (la mamma ha cinque figli, il patrigno tre) a Maidenhead e dopo altri sei nel Somerset. Studia nelle scuole del Sussex e poi a Bristol: è una studentessa brillante e decisamente originale. Canta da quando è bambina, prima nei classici coretti di quartiere e poi in un complesso jazz. Arriva la fase punk: Martina ascolta un sacco di rock fuori dai canoni e in lei cresce veloce il seme della ribellione.
Un giorno, seduta sul muretto della scuola fumando una sigaretta, viene avvicinata da un tipo che passava di lì per caso. Lei ha ancora 15 anni, lui è Tricky. Si conoscono, si frequentano, fanno musica insieme. Nel 1994 registrano l'EP "Aftermath", un pezzo di storia del trip hop, che li porta diretti al contratto con Island Records. Il successivo "Maxinquaye" (1994) consacra Tricky come stella internazionale e innalza tre metri sopra il cielo pure Martina, voce emozionante e musa ispiratrice. I due fanno coppia anche nella vita privata, hanno una figlia (Maisey), ma alla fine del 1995 la relazione finisce. Continuano comunque a collaborare fino al 1998 (nel 1996 incidono "Nearly God" e "Pre Millennium Tension", nel 1998 "Angels With Dirty Faces"), quando prendono definitivamente strade separate. Intanto Martina ha fatto da background singer nel tour dei Porno For Pyros.
Mentre nel 1999 girano voci di un suo album di standard jazz (che non si concretizza), Martina comincia a scrivere per il suo disco solista e presta la voce a musicisti come Primus (due canzoni di "Antipop") e David Holmes (in "Bow Down To The Exit Sign", 2000), nel 2002 ritorna a brillare di luce riflessa grazie a "Ruff Guide", raccolta dei migliori brani di Tricky. Ma l'attesa per vederla di nuovo protagonista è ancora lunga.
Il primo singolo "Need One" (con ospiti da schiantare: Mark Lanegan e Josh Homme dei Queens Of The Stone Age) esce a giugno del 2003, e colma un'assenza durata diversi anni. Il successivo album "Quixotic", ma registrato l'anno prima, viene finalmente pubblicato a luglio, seguito poco dopo dal secondo singolo "Anything". Martina è di nuovo sul pezzo. La maggior parte del lavoro di composizione è stato svolto insieme ad Alex McGowan (che è anche produttore), a Steve Crittall e al fratellastro Nick Bird e al mix c'è Hugo Nicholson, celebre per i trascorsi con i Primal Scream, mentre lo stesso Tricky produce tre pezzi. Scivolando suadente tra i generi, dal soul moderno all'elettronica al rock alternativo, Martina mette in luce una classe non comune e "Quixotic" (pubblicato negli States col titolo "Anything") conquista una nomination per il prestigioso Mercury Music Prize. Parte il tour promozionale in Inghilterra, a cui si aggiungono poi concerti e festival in giro per l'Europa. Negli anni successivi Martina distilla col contagocce le sue collaborazioni, tra cui una da antologia con Roots Manuva per i Gorillaz ("All Alone", nell'album "Demon Days") e intanto prepara con cura il sequel. Il nuovo disco della cantante, "The Blue God", arriva nella primavera del 2008 dopo mesi di registrazioni californiane ed è un gioiello di pop noir e psichedelico che si avvale della produzione d'autore di Dangermouse degli Gnarls Barkley.
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